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Dorsalgia

COS’È? CAUSE E RIMEDI

Il mal di schiena è uno dei problemi di salute più diffusi, soprattutto con l’avanzare dell’età. Per circoscrivere con maggior precisione questo disturbo, si può distinguere tra il dolore che si sviluppa nella parte bassa della schiena, noto come lombalgia, e quello che interessa il rachide cervicale, ovvero la zona posteriore del collo, subito sopra le spalle, noto come cervicalgia.

Si parla invece di dorsalgia quando il dolore coinvolge il dorso, ovvero la parte centrale e superiore della schiena, sostanzialmente quella compresa tra le scapole, la base del collo e la fine della gabbia toracica.

Questa porzione di colonna vertebrale è costituita da 12 vertebre che si articolano con le costole formando la gabbia toracica, che protegge alcuni organi vitali.

Il dolore sperimentato in questa parte del corpo non deve essere sottovalutato perché, oltre a essere molto diffuso, in particolare tra i più giovani, può essere invalidante quanto una cervicalgia o una lombalgia, essendo in grado di interferire con le attività sociali, relazionali, lavorative e scolastiche.

Scopriamo meglio i disturbi che possono causare un mal di schiena localizzato a livello dorsale, come riconoscerlo e, soprattutto, quali sono i rimedi per affrontarlo e recuperare il proprio benessere.

Dorsalgia: cause e fattori di rischio

La dorsalgia può essere imputabile a patologie, alterazioni, stress o lesioni a carico di una delle numerose strutture presenti in questa parte del corpo come:

  • le 12 vertebre della colonna toracica e i dischi intervertebrali che le separano
  • le articolazioni che connettono tra loro le vertebre e queste ultime alle costole e i numerosi legamenti che le stabilizzano
  • i tre gruppi muscolari che, oltre a consentire i movimenti primari della colonna, supportano la funzione respiratoria, assistono nel movimento degli arti e sono coinvolti nel supporto del tronco e nel mantenimento della postura
  • i nervi spinali, le cui radici emergono dal midollo spinale passando negli spazi intervertebrali.

In particolare, tra le condizioni che possono essere all’origine del mal di schiena dorsale ricordiamo:

  • frattura delle vertebre
  • contrattura, stiramento o strappo muscolare
  • distorsione ai legamenti
  • protrusione o ernia del disco
  • compressione delle radici nervose spinali
  • spondiloartrosi, cioè artrosi delle articolazioni della colonna vertebrale
  • stenosi spinale, ovvero il restringimento del canale vertebrale in cui si trova il midollo spinale
  • spondilite anchilosante, malattia infiammatoria cronica che colpisce la colonna vertebrale.

Esistono inoltre alcuni fattori che aumentano il rischio di dorsalgia, come per esempio:

  • traumi, conseguenti per esempio a infortuni e incidenti
  • attività che sovraccaricano eccessivamente la colonna toracica richiedendo il mantenimento della stessa posizione (soprattutto da seduti) per lunghi periodi di tempo e/o l’esecuzione di movimenti ripetitivi, come il piegare ripetutamente il dorso o il movimentare carichi pesanti (tra i più colpiti risultano i professionisti sanitari, artisti dello spettacolo, impiegati, lavoratori manuali e manifatturieri)
  • posture scorrette
  • vita sedentaria
  • presenza di alcune condizioni come l’osteoporosi, l’ipercifosi (accentuazione eccessiva della naturale curva dorsale, con la comparsa della cosiddetta “gobba”) o la scoliosi (caratterizzata da una curvatura laterale della colonna e da una rotazione delle vertebre).

Dorsalgia: sintomi e diagnosi

Il sintomo principale della dorsalgia è, come si può intuire, un dolore nella parte superiore e centrale della schiena, tra le scapole. La modalità di insorgenza di questo dolore e la comparsa di eventuali sintomi associati possono però variare molto da caso a caso e a seconda della causa scatenante.

La dorsalgia può manifestarsi saltuariamente o essere cronica. Si può, inoltre, avvertire un dolore lieve, più simile a un fastidio, che scompare dopo pochi giorni o persistente e tale da interferire con le attività quotidiane. La sintomatologia dolorosa può essere sorda o acuta, bruciante, pulsante o lancinante, localizzata in un punto della colonna toracica o su un lato o, ancora, interessare un’area più ampia. Può inoltre essere scatenata o peggiorata da un movimento.

In generale, se il mal di schiena dorsale dipende da problemi a muscolatura e tessuti molli, si potrà avvertire un dolore sordo o acuto, lancinante o pulsante, accompagnato a spasmi, tensione o rigidità muscolare e senso di debolezza e affaticamento della parte interessata.

Nel caso, invece, di un interessamento dei nervi la sintomatologia dolorosa può essere bruciante e associarsi a sensazioni di intorpidimento e/o formicolii.

In presenza di un’ernia del disco, la dorsalgia, che può irradiarsi attorno a uno o entrambi i lati della gabbia toracica, è solitamente innescata da uno sforzo fisico e può anche essere causata da un respiro profondo.

Per individuare con precisione il problema è sempre opportuno rivolgersi al proprio medico curante, che a sua volta potrà indirizzare verso uno specialista per una visita più approfondita. Per arrivare a una diagnosi, sulla cui base potrà poi stabilire la terapia più indicata, il medico procederà con l’anamnesi, ovvero la raccolta di tutte le informazioni relative alla storia clinica e allo stile di vita del paziente, informandosi anche sulle caratteristiche dei sintomi avvertiti.

La visita viene poi completata da un esame fisico della parte dolente. In genere il medico può prescrivere esami di accertamento, come una radiografia o una risonanza magnetica, una TAC o un’elettromiografia (se si sospetta un interessamento dei nervi) per analizzare meglio le strutture della zona dorsale e individuare così l’origine del problema.

Dorsalgia: trattamento e prevenzione

Il trattamento del dolore dorsale dipende ovviamente dalla causa sottostante; se, per esempio, è secondario a determinate patologie, sarà necessario, quando possibile, trattare queste ultime per migliorare o risolvere la dorsalgia.

Nella maggior parte dei casi, quando il mal di schiena è legato a problematiche muscolo-scheletriche di grado lieve o moderato, per ridurre i sintomi il medico consiglia di ricorrere innanzitutto al riposo per 1-2 giorni, continuando a svolgere le attività che si possono tollerare, gradualmente e lentamente, limitando o evitando quelle che aumentano i sintomi dolorosi.

Anche impacchi caldi, eventualmente alternati a impacchi freddi, possono aiutare a ridurre il dolore e la rigidità. Inoltre, il medico può consigliare l’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS, per esempio a base di piroxicam o diclofenac).

In alcuni casi può essere utile rivolgersi a specialisti in fisioterapia oppure osteopatia, che possono servirsi di tecniche di terapia manuale (come manipolazioni e mobilizzazioni), fornire indicazioni su come muoversi durante l’episodio di mal di schiena per evitare il dolore e/o la sua riacutizzazione pur continuando a essere attivi e proporre esercizi specifici funzionali alla riabilitazione, ma preziosi anche in ottica preventiva.

Per ridurre il rischio di andare incontro a dorsalgia è infatti consigliabile:

  • svolgere regolarmente esercizi mirati a rinforzare la muscolatura della schiena;
  • evitare la sedentarietà, praticando una regolare attività fisica o uno sport commisurato alla propria condizione fisica
  • evitare di stare seduti per lunghi periodi di tempo, prevedendo per esempio delle pause per sgranchirsi e, in generale, correggere la propria postura, per alleviare la pressione sulla schiena; allo scopo può essere utile ricorrere anche alla ginnastica posturale
  • sollevare carichi pesanti piegando le gambe, non la schiena, e tenendoli il più vicino possibile al corpo.

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