Skip to content

Pollice dello sciatore

COS’È E COME TRATTARLO

Il pollice permette di compiere con la mano moltissime attività quotidiane grazie al movimento di presa. A differenza delle altre dita, è costituito da due falangi e da tre articolazioni (interfalangea, metacarpo-falangea e carpo metacarpale) di cui fanno parte numerosi tendini e legamenti.

Quando si parla di pollice dello sciatore ci si riferisce a una lesione acuta del legamento collaterale ulnare che collega la base della falange prossimale del pollice al metacarpo. Il legamento collaterale ulnare ha l’importante funzione di stabilizzare questa articolazione e tipicamente una sua lesione si verifica in seguito a una caduta con gli sci oppure a un trauma sportivo nei portieri delle squadre di calcio (da qui il termine pollice dello sciatore o del portiere).

Lesioni del legamento collaterale-ulnare possono verificarsi anche in chi pratica altri sport, come hockey, calcio, pallamano, pallavolo, pallacanestro e snowboard. Non è però una lesione che si verifica esclusivamente negli sportivi: per esempio, si può andare incontro a una distorsione di questo legamento anche cadendo su una superficie irregolare; il pollice, per sopportare lo stress dell’impatto, viene spinto all’infuori fino a lesionare il legamento che lo collega alle ossa della mano.

 

Pollice dello sciatore: le cause

Il legamento collaterale ulnare è situato al di sotto di una sottile fascia fibrosa (aponeurosi) che ricopre e avvolge il muscolo adduttore del pollice. Tale legamento è chiamato in causa nei movimenti di prensione e le sue lesioni sono conseguenza di un’apertura forzata e improvvisa del pollice, come avviene appunto nello sciatore nel caso di una caduta sulla mano aperta che tiene il bastoncino da sci.

Con il termine pollice dello sciatore ci si riferisce a una lesione che può spaziare da una lieve distorsione a una rottura, parziale o completa di tale legamento. In rari casi a essere danneggiato è il legamento collaterale radiale. Il pollice dello sciatore viene anche chiamato, in termini medici, lesione di Stener. In realtà questo termine si riferisce a una lesione completa del legamento che rimane intrappolato dietro a un tendine, cosa che impedisce il contatto tra le due parti lesionate.

Il pollice dello sciatore è il secondo trauma più frequente negli sciatori. Si calcola che renda conto di una parte di tutti gli infortuni sugli sci. Nonostante sia così comune, solo pochi sciatori si rivolgono subito a un medico in caso di infortunio.

 

Pollice dello sciatore: i sintomi

Le lesioni del legamento collaterale ulnare possono causare diversi sintomi. I principali sono:

  • dolore localizzato a livello dell’articolazione metacarpo-falangea che aumenta con il movimento del pollice durante la presa forzata
  • gonfiore alla base del pollice
  • apertura abnorme dell’articolazione
  • perdita di forza con difficoltà di presa di oggetti grandi (per esempio una bottiglietta d’acqua)
  • livido a livello del pollice.

Se si trascura la lesione nel tempo si instaura una “lassità” del legamento e il paziente avverte sempre più mancanza di forza nella presa. Non solo, questo tipo di lesione può favorire lo sviluppo di artrosi dell’articolazione metacarpo-falangea, con limitazione della funzionalità e della mobilità articolare.

Le lesioni del legamento collaterale ulnare vengono in genere classificate in tre gradi, a seconda della gravità:

  • I grado: lesioni che comportano microscopiche lacerazioni del tessuto legamentoso, ma nessuna perdita della sua continuità
  • II grado: lesioni che comportano una rottura parziale del legamento
  • III grado: lesioni con rottura completa del legamento.

A quest’ultimo gruppo appartiene la lesione di Stener. La mancata possibilità di avvicinamento delle estremità legamentose che caratterizza questa lesione impedisce la guarigione attraverso la tradizionale immobilizzazione con gesso, motivo per cui in questi casi occorre l’intervento chirurgico.

 

La diagnosi del pollice dello sciatore

Una diagnosi precoce e corretta è importante per gestire al meglio sin dall’inizio il pollice dello sciatore, pena il rischio di compromettere la stabilità dell’articolazione metacarpo-falangea e favorire lo sviluppo dell’artrosi.

La valutazione diagnostica e la scelta del trattamento più adatto si basano sulla raccolta da parte del medico della storia clinica del paziente, sull’esame obiettivo, sull’esito di una radiografia (utile per escludere una frattura o il distacco di un frammento osseo dalla base della prima falange del pollice) e di un’ecografia. Il ricorso alla risonanza magnetica viene riservato ad alcuni casi selezionati.

Arrivare a una diagnosi precisa non è però sempre semplice e spesso la lesione può non essere riconosciuta o può essere confusa con patologie a carico della mano e del polso che possono dare sintomi simili, tra cui:

  • dito a scatto
  • malattia di De Quervain, un’infiammazione di due tendini del pollice
  • lesioni del legamento collaterale radiale
  • rizoartrosi, ovvero una forma di artrosi che colpisce un’articolazione alla base del pollice (articolazione trapezio-metacarpale)
  • tendinopatie o lesioni di alcuni tendini (flessore radiale del carpo, flessore lungo del pollice)
  • artrosi dell’articolazione carpo-metacarpale.

 

Pollice dello sciatore: la terapia delle lesioni del legamento collaterale ulnare

Gli obiettivi del trattamento di qualsiasi lesione del legamento collaterale ulnare sono:

  • attenuare il dolore
  • prevenire l’instabilità dell’articolazione metacarpo-falangea
  • prevenire l’artrosi.

Il trattamento può essere conservativo o chirurgico.

 

Trattamento conservativo

In fase acuta per alleviare il dolore il medico può consigliare al paziente l’assunzione di antidolorifici e antinfiammatori non steroidei (FANS, per esempio a base di diclofenac o piroxicam). Sono utili anche gli impacchi di ghiaccio.

In genere il trattamento conservativo viene riservato alle lesioni di primo grado (microlesioni) ed eventualmente a quelle di secondo grado con parziale rottura del legamento. In questi casi lo specialista in ortopedia consiglia anche l’immobilizzazione del pollice per alcune settimane con una stecca o con un tutore, a cui deve seguire un percorso di riabilitazione la cui durata dipende dall’entità della lesione e dai tempi personali di guarigione.

 

Trattamento chirurgico

Nel caso in cui il legamento sia completamente rotto come nelle lesioni di terzo grado, e in particolare nella lesione di Stener, lo specialista consiglia un trattamento chirurgico. È bene programmare l’intervento entro due o tre settimane dal trauma, pena il rischio di rendere più difficile il buon esito dell’operazione per la possibile formazione di tessuto cicatriziale.

L’intervento tradizionale consiste nella riparazione diretta del legamento o nella sua reinserzione a livello della base della prima falange del pollice. Di norma a questo trattamento segue l’immobilizzazione del pollice con un gesso, che arriva fino al gomito e mantiene il pollice in posizione neutra, o un tutore ortopedico per almeno 20 giorni, secondo le indicazioni dello specialista. Per favorire la mobilità articolare ed evitare che si formino aderenze è importante avviare un programma di fisioterapia il prima possibile con appositi esercizi di mobilizzazione attiva e di flessione ed estensione.

Se si tarda a farsi visitare da un ortopedico, si rischia di doversi sottoporre a interventi più estesi con risultati meno soddisfacenti, ritardando anche il ritorno all’attività sportiva

Lesioni di Stener non diagnosticate e non trattate possono portare a dolore cronico al pollice, instabilità e artrosi.

PATOLOGIE CORRELATE

Distorsione alla caviglia
Ematoma
Che cos’è una contusione
Contrattura muscolare
Tendinite del ginocchio
Strappi muscolari
Tendinosi del sovraspinato
Lussazione della spalla
Ginocchio del saltatore o tendinopatia rotulea
Trauma alla spalla per caduta
Distorsione al polso
Distorsione al ginocchio
Stiramento muscolare

SCOPRI LA GAMMA FLECTOR®

FLECTOR UNIDIE®

FLECTOR®

FLECTORARTRO® 1% GEL

FLECTORGO®