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Borsite alla spalla

CAUSE E TRATTAMENTI

È un problema non infrequente, che può arrivare a rendere difficile attività quotidiane come pettinarsi o vestirsi. Ecco di cosa si tratta, da cosa ha origine, come riconoscere e trattare la borsite alla spalla.

Si parla di borsite in riferimento all’infiammazione di una borsa sierosa, ovvero una delle piccole sacche piene di liquido sinoviale (per questo chiamate anche borse sinoviali), che fungono, a livello articolare, da cuscinetti ammortizzanti e protettivi per consentire a tendini, muscoli e ossa di scivolare tra loro senza troppe resistenze.

Una delle borsiti più frequenti colpisce la borsa subacromiale. Come si intuisce dal nome, essa si trova nello spazio subacromiale, cioè quella piccola zona posta tra l’acromion (protuberanza ossea della scapola, che si articola con la clavicola) e la testa dell’omero, al cui interno scorre anche parte del complesso muscolo-tendineo noto come cuffia rotatori. Questa borsa è delimitata nella parte superiore dall’acromion, dal processo coracoideo (altra protuberanza della scapola), dal legamento coraco-acromiale (che collega acromion e processo coracoideo) e dal muscolo deltoide e, nella parte inferiore, dal muscolo sovraspinoso.

La borsite alla spalla è una causa comune di dolore a questa articolazione: non fa particolari distinzioni tra uomini e donne, riguarda più spesso chi svolge ogni giorno attività che richiedono movimenti ripetuti della spalla (è il caso di molti lavoratori manuali ma anche di alcuni atleti) e tende a divenire più frequente con il passare degli anni. Vediamo insieme le principali cause alla base di questo disturbo, quali sintomi determina, come si arriva alla diagnosi e quali sono i rimedi che si possono attuare per arrivare alla guarigione.

Borsite alla spalla: cause e fattori di rischio

La spalla è un’articolazione complessa dal punto di vista sia strutturale, sia funzionale, in quanto grazie ad essa le braccia possono compiere davvero un’ampia gamma di movimenti.

Tanta mobilità ha però un prezzo, perché rende la spalla particolarmente soggetta a instabilità e lesioni. Anche la borsa subacromiale, nel suo importante ruolo di cuscinetto protettivo, paga lo scotto di tale mobilità: il sovraccarico e l’uso eccessivo della spalla, soprattutto con movimenti ripetitivi che portano le braccia sopra la testa, sono tra le condizioni più comuni che possono portare alla sua infiammazione.

Lo svolgimento abituale di alcune attività lavorative manuali (per esempio nell’ambito delle costruzioni edili e nella tinteggiatura) e sportive (come tennis e baseball) rappresenta quindi, come abbiamo già sottolineato, un importante fattore di rischio.

Un’altra causa comune di borsite alla spalla è rappresentata dalla sindrome da conflitto subacromiale, nota anche come sindrome da conflitto subacromiale. In questa situazione la borsa subacromiale svolge la sua funzione proteggendo il muscolo sovraspinoso sottostante dall’usura da attrito tra la testa omerale e l’acromion, ma può più facilmente andare incontro, a sua volta, a irritazione e infiammazione, soprattutto se movimenti di sollevamento laterale del braccio vengono ripetuti di frequente.

Anche la conformazione anatomica della spalla, o meglio dell’acromion, può rappresentare un fattore di rischio: questa protuberanza della scapola, infatti, in alcune persone può risultare particolarmente curva o addirittura uncinata e inclinata verso il basso, tale quindi da ridurre sostanzialmente lo spazio subacromiale e aumentare quindi le probabilità che la borsa si infiammi.

Tra gli altri fattori che possono determinare la comparsa di borsite alla spalla ricordiamo anche:

  • un trauma diretto (come una caduta o uno scontro)
  • un’emorragia a livello subacromiale
  • infezioni (in questo caso si parla di borsite settica)
  • depositi di cristalli di urato (in presenza di gotta)
  • patologie come l’artrite reumatoide, il diabete, alcune malattie renali.

Ricordiamo infine che, a differenza del genere, l’età gioca un ruolo nella comparsa della borsite: con l’avanzare degli anni si ha più facilmente a che fare con una borsa infiammata, probabilmente per via dell’usura che, col tempo, accresce il conflitto subacromiale.

 

Borsite alla spalla: sintomi e diagnosi

La borsite subacromiale di solito si presenta con dolore nella parte laterale anteriore della spalla, proprio sotto l’acromion (quella che potremmo definire la “punta” della spalla); un dolore localizzato, cioè che nella maggior parte dei casi non si irradia ad altre parti della spalla o del braccio.

La sintomatologia dolorosa si avverte alla palpazione, ma anche con il movimento dell’articolazione, in particolare se si solleva il braccio lateralmente sopra la testa. In genere si avverte dolore anche di notte se si dorme sdraiati sul fianco corrispondente alla borsa infiammata.

La zona attorno all’articolazione può essere, inoltre, interessata da rigidità, gonfiore, arrossamento e calore percepibile al tatto. La presenza anche di febbre o brividi potrebbe indicare una borsite di origine infettiva.

Ricordiamo, poi, che la borsite può essere distinta in:

  • acuta, quando l’infiammazione locale della borsa ha esordio improvviso (per esempio dopo un infortunio) e provoca un addensamento del liquido sinoviale
  • cronica, se il processo infiammatorio cronico (che può essere conseguente a episodi ripetuti e/o non adeguatamente trattati di borsite acuta) determina un dolore costante, che può portare anche a debolezza del braccio e della spalla; può essere presente anche una concomitante tendinite e, nel tempo, sono possibili lesioni ai tendini e ai legamenti circostanti
  • ricorrente, quando a una fase di remissione (senza sintomi) si alterna una riacutizzazione del dolore. Questa forma di borsite può verificarsi in seguito a lesioni e/o stress ripetuti, come quelli derivanti da attività abitudinarie che impegnano le braccia sopra la testa.

La diagnosi di borsite alla spalla si basa principalmente sulla visita, durante la quale il medico specialista, in genere l’ortopedico, oltre a raccogliere tutte le informazioni sulla storia clinica del paziente, sul suo stile di vita, su eventuali traumi subiti, valuta i sintomi che vengono riferiti ed effettua un esame fisico dell’articolazione.

Il medico può poi richiedere eventuali esami di accertamento, utili anche per escludere o confermare altri disturbi e condizioni che potrebbero essere la causa di sintomi sovrapponibili; se, per esempio, il dolore si irradia dalla spalla, potrà essere necessario valutare l’eventuale presenza di problematiche alla colonna cervicale.

In particolare, possono essere richieste radiografie perché permettono di escludere o meno altre cause di dolore alla spalla (comprese fratture, artrosi, lussazioni), di verificare l’eventuale presenza di calcificazioni o, ancora, di valutare la conformazione anatomica dell’acromion.

L’ecografia o la risonanza magnetica sono invece esami in grado di valutare la borsa (per esempio il suo spessore e l’addensamento del liquido all’interno) e la natura dell’infiammazione, ma anche per verificare la presenza di eventuali lesioni tendinee.

L’aspirazione e l’analisi del liquido sinoviale, infine, possono essere effettuate se si sospetta una borsite di tipo infettivo o dovuta a patologie come la gotta.

 

Borsite alla spalla: trattamento e prevenzione

Per alleviare i sintomi della borsite il medico può consigliare:

  • il riposo, ovvero la sospensione temporanea di quelle attività che richiedono movimenti che vanno a determinare ulteriore stress alla borsa infiammata
  • impacchi di ghiaccio per le prime 48 ore, per ridurre il gonfiore
  • il ricorso a farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), per esempio a base di piroxicam o diclofenac, che contrastano l’infiammazione e leniscono il dolore.

Se il dolore non migliora dopo qualche giorno di trattamenti o se è così forte da interferire con i movimenti e le attività quotidiane, se si associa a debolezza del braccio e della spalla e/o a segni di infezione come febbre o brividi, il medico potrebbe prescrivere, contro dolore e infiammazione, infiltrazioni nella borsa di corticosteroidi (per esempio, il cortisone), oppure, in caso di diagnosi di borsite infettiva, una terapia antibiotica.

Generalmente viene consigliato anche il ricorso alla fisioterapia. Il fisioterapista può effettuare terapie manuali o strumentali (per esempio con ultrasuoni o laser) e/o proporre un programma di esercizi per il rinforzo dei muscoli e per migliorare la mobilità, utili non solo per favorire la riabilitazione e la completa guarigione ma anche per prevenire recidive

Nella maggior parte dei casi la borsite della spalla risponde bene a un trattamento conservativo, cioè non chirurgico, con tempi di recupero di poche settimane. Negli altri casi può essere necessario il ricorso alla chirurgia, drenando la borsa infiammata o, più raramente, ricorrendo a una bursectomia, ossia la rimozione della borsa, che può essere eseguita anche in artroscopia. Nel caso, se necessario, possono essere fatti anche ulteriori interventi, come la riparazione della cuffia rotatori. Dopo l’intervento è poi necessario un periodo di riabilitazione.

In ambito riabilitativo, per la prevenzione di eventuali recidive, si può valutare anche il ricorso alla terapia occupazionale; il terapista può infatti suggerire la postura e i movimenti più corretti per svolgere le attività quotidiane, anche lavorative, in modo da evitare stress o lesioni alla spalla. Può anche creare tutori ad hoc da utilizzare allo scopo.

In generale, per ridurre il rischio di borsite della spalla è consigliabile:

  • eseguire regolarmente esercizi di allungamento e rafforzamento delle spalle
  • fare riscaldamento e stretching prima di attività faticose, per proteggere l’articolazione da lesioni
  • indossare un tutore per le spalle per alleviare lo stress su di esse se si svolgono attività che le impegnano particolarmente
  • fare delle pause durante attività ripetitive

mantenere una postura adeguata e compiere movimenti del corpo corretti.

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