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Mal di schiena prima del ciclo

COSA FARE PER ALLEVIARLO

I medici la chiamano “dismenorrea”, un termine difficile dietro cui si nasconde un problema molto comune: il dolore associato al ciclo mestruale. Secondo le stime, questa condizione può arrivare a interessare la maggior parte, delle donne in età fertile, spesso adolescenti. Le conseguenze sulla qualità della vita non sono affatto trascurabili, anche in termini di assenze da scuola e dal lavoro.

I fastidi non riguardano solo il basso ventre, anzi, la sintomatologia può essere piuttosto varia. Per di più i problemi non coincidono solo con la perdita di sangue mestruale: in moltissime iniziano ad avere a che fare con fastidi di diverso tipo già diversi giorni prima delle mestruazioni, trovandosi a combattere con la cosiddetta sindrome premestruale. In particolare, il dolore può coinvolgere l’area lombare e il mal di schiena può diventare una spiacevole avvisaglia dell’arrivo delle mestruazioni.

Sindrome premestruale: i sintomi associati al mal di schiena

Così come la dismenorrea, anche la sindrome premestruale si manifesta in modo piuttosto variabile. I fastidi possono iniziare durante la seconda metà del ciclo mestruale (quindi circa 2 settimane dopo il primo giorno delle ultime mestruazioni) e in genere scompaiono entro un paio di giorni dalle mestruazioni successive.

Oltre al mal di schiena, si può avere a che fare sia con sintomi fisici sia con disturbi emotivi. Fra i problemi più frequenti sono inclusi:

  • sensazione di gonfiore addominale
  • dolorabilità del seno (per esempio, dolore alla pressione)
  • stitichezza o diarrea
  • nausea
  • mal di testa
  • maggiore sensibilità ai rumori e alla luce.

 

Inoltre, diverse donne lamentano anche:

  • difficoltà di concentrazione
  • affaticamento, stanchezza o apatia
  • tristezza, sbalzi d’umore
  • sensazioni di tensione, ansia o nervosismo
  • irritabilità
  • alterazioni del desiderio sessuale
  • disturbi del sonno (sonnolenza o insonnia)

Mal di schiena nella sindrome premestruale: le cause

Risalire alle cause della sindrome premestruale non è sempre facile. Infatti, i meccanismi alla base della sintomatologia che colpisce tante donne non sono stati ancora del tutto chiariti.

A entrare in gioco potrebbero essere ormoni che agiscono a livello cerebrale. I loro effetti potrebbero però essere diversi in una donna rispetto a un’altra. Per di più, oltre a meccanismi biologici, anche fattori socialiculturali e psicologici possono contribuire ai sintomi riportati dalla singola donna.

In generale, è possibile tracciare un profilo delle donne più spesso colpite dalla sindrome premestruale. Si tratta prevalentemente di donne che hanno da poco meno di 30 a 40 anni, che hanno già avuto almeno un figlio, con una storia personale, oppure casi in famiglia, di depressione, o che hanno sofferto di depressione post partum o di un altro disturbo affettivo-emotivo. Spesso i sintomi peggiorano con l’avanzare dell’età e all’avvicinarsi della menopausa.

Per quanto riguarda più nello specifico il mal di schiena, gli ormoni legati al ciclo sembrano avere un ruolo determinante. A differenza di quanto si potrebbe pensare, a scatenare il sintomo non sarebbero né gli estrogeni (che aumentano durante la fase follicolare, la prima parte del ciclo mestruale, raggiungendo un picco all’inizio della fase ovulatoria, quella in cui si verifica l’ovulazione) né il progesterone (che inizia ad aumentare durante la fase ovulatoria per poi crescere significativamente in quella successiva, la fase luteale). Piuttosto, il problema sarebbe dovuto alle prostaglandine, cioè le sostanze che vengono prodotte per promuovere le contrazioni dell’utero necessarie per il flusso del sangue mestruale.

Se rilasciate in quantità elevate, le prostaglandine possono portare a dismenorrea a causa delle forti contrazioni che sono in grado di indurre e che hanno come conseguenza anche la lombalgia: il dolore associato può infatti irradiarsi dal basso ventre alla parte bassa della colonna vertebrale. D’altra parte, le prostaglandine possono anche andare ad agire direttamente sulla muscolatura della zona lombare.

Infine, è bene ricordare che fra le possibili cause di dismenorrea è inclusa l’endometriosi, una condizione associata alla presenza di endometrio (il tessuto che riveste la cavità uterina) in aree del corpo diverse dall’utero. Rispondendo ai cambiamenti ormonali proprio come l’endometrio naturalmente presente nell’utero, le cellule endometriali localizzate su altri organi o tessuti possono scatenare dolori molto forti anche nella parte bassa della schiena.

Cosa fare per alleviare il mal di schiena associato al ciclo

Nel caso in cui si sospetti di avere a che fare con l’endometriosi, è molto importante chiedere un consiglio al proprio medico e valutare la necessità di una visita medica da uno specialista ginecologo. Infatti, se il mal di schiena dipende da questa patologia è importante affrontare il problema alla radice, in modo da poter contrastare con una terapia adatta non solo la lombalgia, ma anche tutte le altre possibili conseguenze dell’endometriosi.

Negli altri casi, il medico può consigliare l’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), a base per esempio di diclofenac.

Per le donne che non sono in cerca di una gravidanza il medico può valutare, a seconda dell’intensità e della frequenza dei sintomi e delle caratteristiche della paziente, anche la prescrizione di farmaci anticoncezionali a base di ormoni (come la pillola, l’anello o il cerotto contraccettivo e l’impianto sottocutaneo).

Per ottenere benefici maggiori, l’uso di farmaci che consentono di tenere sotto controllo la sintomatologia dolorosa (in particolare, gli antinfiammatori) può essere abbinato ad altri rimedi e accorgimenti nello stile di vita che aiutano diverse donne a contrastare non solo il mal di schiena, ma anche altri disturbi correlati al ciclo. A casa, per esempio, il dolore può essere combattuto con impacchi caldi. Anche dei bagni caldi possono aiutare a trovare sollievo dai fastidi.

Mal di schiena prima del ciclo: stile di vita e alimentazione

Per quanto riguarda, invece, lo stile di vita, il primo accorgimento utile è non fumare. Sarebbe inoltre meglio evitare gli eccessi di alcolici e di caffeina (che è presente non solo nel caffè, ma anche in altre bevande, per esempio il tè, alcune bibite analcoliche e diversi energy drink, e in alcuni alimenti, come il cioccolato). È utile, piuttosto, fare il pieno di acqua per mantenersi ben idratate.

Restando in tema di alimentazione, una dieta sana ed equilibrata può aiutare a promuovere il benessere anche contrastando la comparsa dei disturbi associati alle mestruazioni. Un nutriente particolarmente utile è il magnesio, minerale che aiuta sia a promuovere un buon funzionamento dei muscoli (che, come discusso, sono i principali responsabili del mal di schiena prima del ciclo) sia a combattere le condizioni di stress che possono derivare da sindrome mestruale e dismenorrea.

Nel caso dei sintomi dolorosi associati al ciclo, il medico può consigliare l’assunzione di integratori a base di questo minerale per aiutare prima di tutto a contrastare le contrazioni associate ai crampi addominali, che, come visto, possono essere talmente forti da irradiarsi verso la schiena.

È importante anche svolgere un’attività fisica regolare. È stata infatti dimostrata l’esistenza di un’associazione fra la pratica regolare dell’attività fisica e la riduzione del rischio di incidenza di crampi mestruali dolorosi e di mal di schiena – un buon motivo in più per mantenersi fisicamente attive.

Infine, anche rilassarsi con l’aiuto di pratiche come lo yoga può aiutare a contrastare i sintomi dolorosi che colpiscono prima e durante il ciclo.

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