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Stiramento muscolare

COS’È E COME SI CURA

Lo stiramento muscolare, detto in termini medici anche “elongazione”, è una lesione muscolare di lieve o media entità che comporta l’allungamento eccessivo di uno o più muscoli provocando generalmente anche la comparsa di ematoma per la rottura dei vasi capillari.

In una scala di gravità può essere considerato al secondo posto, ovvero tra la più lieve contrattura e il più severo strappo muscolare. Nel primo caso (contrattura muscolare) infatti si ha solo un aumento involontario e persistente del tono muscolare, nel secondo invece (strappo muscolare) abbiamo la completa rottura delle fibre muscolari coinvolte, situazione che può tuttavia presentarsi anche con gli stiramenti più gravi, vale a dire quelli di terzo grado.

I muscoli maggiormente soggetti a stiramento muscolare sono quelli di:

  • Schiena (zona lombare e sacrale in particolar modo)
  • Petto
  • Addome (muscoli addominali)
  • Collo- spalle
  • Coscia-polpaccio

Come anticipato, a seconda del numero di fibre muscolari coinvolte e dell’entità dell’allungamento si andrà a parlare, in ordine crescente di gravità, di stiramento di grado 1, 2 o 3.

stiramento muscolare cause

Le cause dello stiramento muscolare

Si verifica quando il meccanismo che salvaguarda il bilanciamento fisiologico tra la contrazione e il rilassamento della muscolatura non è più sufficiente, come ad esempio in occasione di affaticamento o di sforzi eccessivi e prolungati.

Benché uno stiramento possa dunque capitare a chiunque, è molto più frequente tra gli atleti o gli sportivi soprattutto a causa di:

  • Riscaldamento inadeguato per l’esercizio fisico che si è andato a compiere;
  • Preparazione fisica non idonea;
  • Movimento brusco e/o violento;
  • Problema articolare preesistente;
  • Squilibri posturali e muscolari;
  • Mancanza di coordinazione;
  • Microtraumi ripetuti;
  • Abbigliamento e/o calzature sbagliate;
  • Non rispettare il giusto tempo di recupero dopo uno sforzo fisico o un infortunio precedente.
stiramento muscolare sintomi

I sintomi dello stiramento muscolare

Si manifesta come un dolore muscolare acuto, intenso e circoscritto alla zona interessata dalla lesione, generalmente seguito da spasmi ma che comunque, nella maggior parte dei casi, non impedisce di continuare l’attività sportiva normale nonostante sia raccomandato di sospenderla tempestivamente per evitare complicazioni.

Oltre al dolore acuto e intenso, altri sintomi caratteristici di uno stiramento sono:

  • Edema e gonfiore
  • Infiammazione
  • Ematoma
  • Limitazione dei movimenti
  • Riduzione della forza
  • Rigidità muscolare e tensione
  • Indolenzimento
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Diagnosi

Essendo una sintomatologia abbastanza riconoscibile ma aspecifica in quanto attribuibile anche ad altre situazioni cliniche quali una contrattura grave o uno strappo lieve, è bene richiedere un parere del medico curante o rivolgersi al pronto soccorso per una diagnosi più certa e per identificare l’entità del problema escludendo l’eventuale presenza di lesioni più severe, come ad esempio una frattura o una distorsione.

La diagnosi si effettua di norma mediante palpazione e verifica della funzionalità dell’arto o, in generale, della zona del corpo colpita.

In seguito a questa prima indagine, se il dubbio persiste, si può abbinare un esame strumentale, solitamente un’ecografia, per avere un quadro più dettagliato della sruttura muscolare.

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Rimedi per lo stiramento muscolare

Un adeguato periodo di riposo (in media pari a 2-3 settimane) e di sospensione dell’attività fisica è senza dubbio il trattamento migliore, sia per agevolare il processo di guarigione sostenendo la riabilitazione sia per evitare di incorrere in recidive.

Tuttavia, oltre a questa prima misura di intervento, sono diversi i rimedi da mettere in atto, farmacologici e non a seconda dell’entità dello stiramento e delle necessità del singolo, per alleviare i sintomi e risolvere il problema. Di seguito i principali.

Accorgimenti da praticare in autonomia

  • Crioterapia (terapia del ghiaccio): subito dopo la lesione, è raccomandato applicare del ghiaccio, ad esempio con impacchi, spray o le classiche borse del ghiaccio, per alleviare lo stimolo doloroso, favorire la vasocostrizione e ridurre quindi il flusso di sangue bloccando la formazione dell’ematoma;
  • Comprimere la zona interessata attraverso una fasciatura stretta o bendaggio funzionale per prevenire il gonfiore;
  • Elevare, se possibile, la zona interessata sopra il livello del cuore per facilitare il ritorno venoso e, di contro, ostacolare l’accumulo ematico;
  • Adottare strumenti e supporti di ausilio al movimento come stampelle o tutori;
  • Applicare sulla cute (non in presenza di ferite o abrasioni) pomate o gel con principi attivi fitoterapici ad azione lenitiva e antinfiammatoria come ad esempio prodotti a base di arnica, aloe o artiglio del diavolo;
  • Sebbene non ci sia un collegamento dimostrato tra stiramento e alimentazione, è bene comunque aumentare l’apporto di nutrienti antiinfiammatori assumendo integratori alimentari adatti o, meglio, cibi ricchi di omega 3 (sarda, tonno, sgombro, salmone, olii vegetali ecc), vitamine e sali minerali (frutta e verdura freschi, frutta secca ecc). Di contro, sono da evitare tutti quegli alimenti che inducono o peggiorano il processo infiammatorio come ad esempio gli alcolici.

Trattamenti medici

In seguito a una visita specialistica, il medico, di solito un ortopedico, potrebbe consigliare di sottoporsi a una delle seguenti pratiche di riabilitazione per favorire la guarigione.

  • Fisioterapia: condotta attraverso massaggi, manipolazioni mirate dei gruppi muscolari e stretching passivo per favorire la riduzione della tensione muscolare. Lo stretching in presenza di stiramento è tuttavia sconsigliato come pratica da eseguire in autonomia in quanto, se non svolto correttamente, potrebbe comportare un peggioramento della situazione. Sempre meglio dunque rivolgersi a uno specialista.
  • Tecarterapia: sfrutta l’azione di un condensatore elettrico per favorire la rigenerazione delle cellule lesionate dall’infortuni
  • TENS (stimolazione elettrica nervosa transcutanea): riduce il dolore attraverso l’invio di impulsi elettrici ai muscoli.
  • Laserterapia: il fascio dei raggi, colpendo direttamente la zona interessata, stimola l’attività metabolica cellulare e il drenaggio dei liquidi riducendo inoltre il dolore e l’infiammazione.
  • Ultrasuoni: tecnica basata su onde acustiche ad alta frequenza che producono calore aumentando la permeabilità cellulare e stimola il riassorbimento dell’ematoma.
  • Magnetoterapia: sfrutta l’effetto del campo magnetico sul corpo agendo sull’infiammazione.
  • Kinesio taping: per gli stiramenti lievi, sfrutta la forza di trazione di bande elastiche opportunamente posizionate per drenare, sostenere la zona interessata e ridurre l’infiammazione.
  • Agopuntura: soprattutto attraverso l’iniezione di soluzione salina per il rilassamento muscolare.

Trattamenti farmacologici

Se necessario, il medico può consigliare di intraprendere un percorso di trattamento farmacologicoche prevede generalmente l’assunzione di:

Come prevenire gli infortuni

Per la prevenzione delle lesioni muscolari, stiramento compreso, è bene seguire alcuni accorgimenti:

  • Far precedere l’allenamento o l’attività fisica in generale da un adeguato riscaldamento con esercizi mirati all’allungamento e all’aumentare l’elasticità di muscoli e tendini;
  • Indossare le calzature e l’abbigliamento adatto;
  • Non sforzare eccessivamente i muscoli e le articolazioni;
  • Rispettare il tempo di recupero che può essere diverso per ciascuno di noi.
Rimedi contro la contusione

Stiramento muscolare: meglio ghiaccio o borsa dell'acqua calda?

Nell’immediato e nei primi giorni dopo l’infortunio si consiglia il cosiddetto “trattamento a freddo” raffreddando quindi la zona con del ghiaccio o impacchi freddi per ridurre il dolore e la formazione degli ematomi.

Solo nei giorni seguenti, se il muscolo dovesse risultare ancora contratto, è utile applicare qualcosa di caldo come impacchi o fanghi per facilitarne il rilassamento.

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Stiramento muscolare della coscia

Rappresenta una delle tipologie più frequente fra tutti gli stiramenti muscolari, soprattutto in occasione di attività sportive come il fitness o una partita di calcio.

Ad essere maggiormente coinvolti è il muscolo quadricipite femorale (a livello dell’inguine e responsabile del piegamento del ginocchio) e il bicipite femorale (nel retro coscia).

Alle cause generali sopra riportate se ne aggiungono altre più specifiche quali:

  • Scorretta dinamica nella corsa o nel salto
  • Eccessivo carico o ripetute sollecitazioni
  • Affaticamento
  • Mal di schiena (un problema alla colonna provoca compressione sui nervi e muscoli flessori della coscia che diventano più suscettibili all’infortunio)

I sintomi, le modalità di diagnosi e di trattamento sono sovrapponibili a quelle descritte per lo stiramento classico mentre i tempi di recupero, soprattutto per lesioni di secondo o terzo grado, possono prolungarsi data la frequenza con cui siamo soliti caricare gli arti inferiori nel quotidiano.

Si passa infatti dalle canoniche 2 – 3 settimane per quelli più lievi, alle 4-8 settimane per i secondi gradi, fino a 6 mesi per quelli più gravi per i quali talvolta è necessario anche l’intervento chirurgico.

stiramenti muscolari schiena

Stiramento muscolare della schiena

Con lo stiramento alla coscia, quello alla schiena è il tipo di lesione muscolare più comune e, a differenza del primo, può colpire facilmente anche i non sportivi.

Ad essere interessata è generalmente la zona lombare o sacrale soprattutto in occasione di sforzi fisici eccessivi (sollevamento pesi, trasporto di oggetti, sport di potenza ecc), postura scorretta, sovrappeso e obesità, calzature non adatte, traumi accidentali o movimenti bruschi.

Si presenta come un mal di schiena insistente che può dare fastidi soprattutto durante la notte non permettendo dunque il riposo.

Considerata la vastità dell’area generalmente interessata, in caso si decida di ricorrere a un blando trattamento farmacologico, è possibile applicare direttamente sul punto dolente dei cerotti medicati contenenti principi antiinfiammatori e analgesici (fans) a lento rilascio. Se il dolore è più intenso e si richiede un’azione più rapida si può invece ricorrere alle classiche somministrazioni per via orale o topica attraverso pomate, creme o gel.

Generalmente, il periodo di risoluzione è di circa 1-2 settimane.

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