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Artrosi

CHE COS’È L’ARTROSI

L’artrosi, detta anche osteoartrosi, è una malattia cronica a carico delle articolazioni, da cui la definizione di “artropatia”.

Essendo una malattia degenerativa comporta il progressivo deterioramento della cartilagine articolare che viene man a mano sostituita da tessuto osseo, provocando dolore, complessiva perdita di cartilagine e funzionalità della zona colpita.

Le articolazioni maggiormente colpite sono la colonna vertebrale, l’anca, il ginocchio e le dita di mani e piedi.

Può essere considerata la “regina” delle malattie reumatiche, essendo la principale causa di invalidità e dolore nel campo della reumatologia.
Il rischio di sviluppare questa patologia aumenta con l’età. Ad esserne affetti sono soprattutto gli anziani, particolarmente il sesso femminile. Va detto tuttavia che prima dei 45 anni sono prevalentemente gli uomini a esserne colpiti.

È importante non confondere artrosi con artrite reumatoide. La prima, infatti, non è necessariamente una malattia infiammatoria ed è determinata da processi degenerativi che interessano esclusivamente le articolazioni, mentre la seconda è un fenomeno infiammatorio che comporta sensazione di calore e gonfiore, che può avere cause batteriche o virali e colpire anche tendini e legamenti.

articolazioni: come sono fatte e anatomia

Anatomia di un'articolazione

Le articolazioni, sia le grandi sia le piccole articolazioni, sono strutture anatomiche complesse formate da:

  • cartilagine articolare: formata principalmente da acqua e sali minerali oltre che da condrociti, le cellule responsabili della produzione di collagene. Questa tessuto, grazie alle sue proprietà elastiche e di compressione, attutisce l’attrito e il carico andando a rivestire e proteggere l’estremità dell’osso. Le capacità di rigenerazione del tessuto cartilagineo sono però molto basse a causa di una ridotta vascolarizzazione e, quindi, uno scarso apporto di sangue.
  • capsula articolare: sacca di contenimento di tutte le ossa e le altre componenti dell’articolazione formata da tessuto connettivo, il quale ha una funzione di collegamento, sostegno e nutrimento).
  • sinovia: o “membrana sinoviale”, sottile rivestimento interno della capsula articolare, responsabile della produzione del liquido sinoviale.
  • liquido sinoviale: fluido fisiologico presente nello spazio compreso tra due cartilagini articolari che ha la funzione di lubrificare l’articolazione e ammortizzare i movimenti. A seconda dei carichi può essere assorbito o rilasciato dalle membrane.
  • muscoli, tendini e legamenti: tessuti che circondano le ossa e le articolazioni, permettendone e condizionandone i movimenti.
Come si riconosce l'artrosi: i sintomi

Come si riconosce l'artrosi: i sintomi

In molti casi, la malattia insorge in modo graduale e la tipologia e l’intensità della sintomatologia varia a seconda della fase in cui si trova il paziente. Il dolore è, tuttavia, il sintomo principale. Nelle fasi iniziali può manifestarsi dopo uno sforzo a carico dell’articolazione o dopo l’attività fisica, ma anche in seguito a un’immobilità prolungata, ad esempio al risveglio, ed è piuttosto localizzato. In fase avanzata il dolore compare anche a riposo, ha un carattere più diffuso ed è favorito da cambiamenti metereologici.

Oltre al dolore, altri sintomi dell’artrosi possono essere:

  • rigidità mattutina dalla durata variabile
  • limitazione funzionale e limitazione nei movimenti per contrattura a livello muscolare, generalmente in fase avanzata o di riacutizzazione
  • tumefazione delle articolazioni periferiche per la presenza di osteofiti, nuove formazioni ossee che si generano come tentativo di ridurre la degenerazione del tessuto osseo
  • deformità e lussazioni, soprattutto a carico delle piccole articolazioni (alluce valgo ad esempio)
  • stanchezza, febbre e disturbi di carattere generale

A seconda della parte interessata, il processo artrosico può tuttavia comportare sintomi diversi e più specifici.

  • Artrosi della colonna vertebrale: i tratti più colpiti possono essere quello lombare e cervicale. Nel primo caso si manifesta comunemente con mal di schiena (lombalgia) la cui intensità va ad aumentare con il progredire della malattia. Fattori predisponenti sono l’eccessivo peso corporeo e la presenza di alterazioni della normale posizione delle vertebre in quella zona (lordosi). A livello cervicale viene detta “artrosi cervicale” e il dolore compare in seguito alla formazione di osteofiti e alla protrusione del disco intervertebrale, che provocano la compressione delle radici e dei nervi spinali. Formicolii e intorpidimento di spalle e braccia sono altri sintomi tipici dell’artrosi cervicale.
  • Artrosi dell’anca (coxartrosi): in genere si manifesta con rigidità articolare che impedisce anche movimenti banali come allacciarsi le scarpe. Il dolore può diffondersi all’inguine, all’interno coscia e, talvolta, alle ginocchia.
  • Artrosi del ginocchio (gonartrosi): è più frequente nel sesso femminile e caratterizzata da dolore, gonfiore, e rigidità che, in fase avanzata, può portare a disabilità. In alcuni casi può essere accompagnata da un’alterazione nella simmetria delle ginocchia (varismo).
  • Artrosi delle mani: determina frequentemente la deviazione laterale (valgismo) dell’ultima falange interessando uno o più dita a seconda della fase della malattia. La predisposizione genetica sembrerebbe essere un fattore che ne influenza la comparsa e ad esserne colpite sono principalmente le donne dopo la menopausa.
  • Artrosi del piede: si presenta dapprima come un’infiammazione della borsa sinoviale che protegge l’articolazione (borsite), che può determinare successivamente il deterioramento progressivo dell’articolazione, in particolare quella dell’alluce in quanto la più esposta a usura da carico e attrito dovuti al cammino.
diagnosticare l'artrosi

Formulazione della diagnosi

Nonostante dolore, gonfiore e rigidità articolare siano facilmente riconoscibili quali sintomi di un processo artrosico, è importante sottoporsi a visita medica rivolgendosi a medici specialisti che andranno a condurre una corretta diagnosi basandosi sia sull’anamnesi clinica del paziente sia su esami obiettivi, strumentali e di laboratorio.

La radiografia è la tecnica di indagine più utilizzata in questo ambito in quanto permette di determinare il tipo di artrosi, la gravità dei danni articolari, il grado di riduzione dello spazio articolare ed eventuali cisti ossee.
A questa può essere associata la risonanza magnetica per ottenere immagini con una risoluzione migliore.

Il medico, inoltre, può prescrivere esami del sangue per escludere altre patologie e/o il prelievo del liquido sinoviale attraverso aspirazione. In tal modo possono essere individuati eventuali batteri e, quindi, infezioni o cristalli di acido urico, tipici della gotta, che potrebbero causare un dolore simil-artrosico.

Che cosa significa osteoartrite

Cause dell'artrosi

È una patologia multifattoriale in quanto determinata da più cause, ad oggi non ancora del tutto delineate. In generale si possono includere tutti quei fattori o situazioni che comportano una modificazione e una compromissione del tessuto cartilagineo.

Si parla di “artrosi primaria” se insorge senza una motivazione apparente e va a colpire un’articolazione sana mentre si definisce “artrosi secondaria” se può essere ricondotta ad altri fattori di rischio.
Tra i principali sono elencati:

  • età: con l’avanzare degli anni le cartilagini perdono fisiologicamente elasticità e resistenza alle sollecitazioni esterne, con conseguente aumento del rischio di lesioni articolari.
  • fattori meccanici: traumi, fratture o malformazioni (queste ultime comuni soprattutto nel caso di artrosi al ginocchio) sono i fattori di rischio maggiormente coinvolti. In seguito a un trauma si può instaurare, infatti, un processo infiammatorio e l’attivazione non fisiologica dei condrociti che portano alla formazione di fibre di collagene più sottili e disomogenee. Il tessuto cartilagineo così indebolito è maggiormente suscettibile verso le fratture anche a causa dell’infiltrazione del liquido sinoviale al suo interno.
  • fattori genetici: la trasmissione familiare è coinvolta nell’artrosi alle mani benché ci siano anche alcune malattie ereditarie che possono compromettere il metabolismo e la funzionalità articolare.
  • sovrappeso, obesità, malattie metaboliche: condizioni che comportano un sovraccarico funzionale, con conseguente aumento di attrito e carico a
    livello delle articolazioni.
  • infiammazione: il processo infiammatorio può svolgere un ruolo importante sia nell’insorgenza dell’artrosi sia nella sua progressione.

Rimedi e trattamenti dell'artrosi

Non esiste una cura dell’artrite definitiva e nemmeno una per l’artrosi, benché un’utile strategia per ridurre la progressione della malattia preveda la correzione, ove possibile, delle cause che l’hanno determinata anche attraverso la combinazione di più approcci terapeutici.

Farmaci

La terapia farmacologica ha lo scopo principale di ridurre il dolore e di promuovere la mobilità delle articolazioni. Tra i medicinali più utilizzati per il trattamento sintomatico dell’artrosi troviamo:

  • Antiinfiammatori (FANS) quali ad esempio Diclofenac
  • Analgesici
  • Corticosteroidi, ovvero farmaci antinfiammatori steroidei, somministrati per via iniettiva intra-articolare (cortisone, metilprednisolone acetato). Richiedono la ricetta medica.
  • Farmaci oppioidi. Richiedono la ricetta medica.
  • Cicli di viscosupplementazione (terapia infiltrativa con acido ialuronico, una sostanza presente nel liquido sinoviale), utili per ridurre l’infiammazione e migliorare la funzionalità articolare in caso di artrosi al ginocchio o all’anca
Trattamento dell'osteoartrite

Attività fisica

Un adeguato esercizio fisico può essere un utile rimedio nella prevenzione e cura dell’artrosi, comportando molti benefici. Infatti:

  • allevia il dolore articolare
  • aumenta l’elasticità e la flessibilità delle articolazioni
  • contiene il peso corporeo, promuovendo in generale una buona condizione fisica
  • riduce lo stress e migliora l’umore

Tra gli sport consigliati troviamo il ciclismo, il nuoto e, in generale, tutti gli esercizi da svolgere in acqua in quanto il carico per le articolazioni risulta minore.

In aggiunta, con la fisioterapia è possibile praticare esercizi più mirati di rinforzo, di equilibrio e agilità per aiutare nel mantenere l’autonomia quotidiana.

Altri rimedi

Come alternativa o in aggiunta alle strategie terapeutiche appena descritte, è possibile seguire, a seconda delle necessità e dietro consiglio del medico, altre accortezze:

  • alternare o combinare caldo e freddo attraverso l’utilizzo di impacchi. È importante non applicare il ghiaccio direttamente sulla pelle, ma avvolgendolo con un panno in modo da evitare le ustioni da freddo integratori alimentari a base di glucosamina e condroitina solfato, componenti che si ritrovano nelle cartilagini
  • massaggi di fisioterapia
  • agopuntura
  • elettrostimolazione nervosa per via transcutanea in modo da ridurre la stimolazione dolorosa
  • seguire una dieta ricca di antiossidanti, vitamine e omega-3 per la salute delle articolazioni

Chirurgia

L’intervento chirurgico serve a ridurre il dolore e la disabilità del paziente principalmente attraverso:

  • la rimozione di pezzetti di osso o cartilagine liberi all’interno dell’articolazione
  • la ricostruzione della superficie articolare
  • il riposizionamento delle ossa
  • la sostituzione delle articolazioni dolenti con protesi artificiali

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