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Distorsione al polso

ECCO COSA FARE

L’allenamento frequente, il carico, un’infiammazione o un trauma possono provocare un danno acuto o cronico alle strutture che compongono le articolazioni del ginocchio, della caviglia o del gomito. Anche il polso, però, è spesso soggetto alla comparsa di dolore. Infatti, è un’articolazione estremamente mobile, perché unendo il braccio alla mano regola movimenti di alta precisione.

Tendini, legamenti e ossa costituiscono un sistema complesso, ma delicato, che può risentire di una caduta o di movimenti improvvisi, responsabili della distorsione. In caso di comparsa di sintomi come dolore, gonfiore, difficoltà nei movimenti del polso e della mano, è opportuno consultare il medico.

 

Le cause della distorsione al polso

A livello del polso i capi di ulna e radio si articolano con il carpo, un insieme di otto piccole ossa che formano lo scheletro della mano. I legamenti del polso sono numerosi, ma i principali sono il legamento mediale (o collaterale ulnare) e il legamento laterale (o collaterale radiale). I movimenti del polso sono permessi dai muscoli dell’avambraccio, uniti alla mano attraverso i tendini che scorrono all’interno di un canale, il tunnel carpale.

Questo complesso sistema permette un’ampia possibilità di movimenti. Per esempio, insieme a tendini e legamenti, i muscoli estensori del carpo, gli estensori delle dita e del pollice fanno sollevare la mano all’indietro, mentre i flessori del carpo, il flessore delle dita e del pollice permettono che il polso si fletta all’ingiù e che la mano si abbassi. Movimenti bruschi o innaturali possono però mettere alla prova le strutture del polso. Quando il danno coinvolge le ossa, si verificano le fratture. Un danno o un trauma ai legamenti si chiama distorsione.

Di tutti i legamenti, rischia maggiormente la distorsione lo scafo-lunato, che regola i movimenti di sollevamento della mano. Il danno si verifica spesso a causa di un’attività fisica che coinvolge il polso. Il trauma al legamento compare quando questa struttura va incontro a una estensione eccessiva oppure a rotazione innaturale in direzione del mignolo. Questo può succedere durante sport come il tennis o il golf. I movimenti improvvisi di estensione e flessione, oltre a quelli di rotazione del polso possono danneggiare anche un altro importante legamento, il complesso fibrocartilagineo triangolare. In questo caso, gli sport più spesso responsabili sono il basket e la pallavolo.

I danni distorsivi ai legamenti possono comparire anche in seguito a una caduta in avanti, durante una corsa, una camminata, attività quotidiane e allenamenti sportivi di chi pratica per esempio hockey o pattinaggio. Questo trauma è frequente anche se si cade da bicicletta, skate, monopattino: il normale istinto di protezione spinge a poggiare le mani a terra e il peso del corpo provoca un carico eccessivo a livello delle strutture articolari del polso.

 

Distorsione al polso, quali sintomi

I sintomi della distorsione del polso possono variare a seconda della gravità dell’infortunio e del danno a carico dell’articolazione.

La distorsione di primo grado è un trauma di lieve entità, caratterizzato da uno stiramento dei legamenti che si accompagna a una moderata lesione dei tessuti. Il dolore è lieve e la mobilità solo parzialmente limitata. Non si verifica rottura delle strutture articolari e non occorre un vero e proprio trattamento: tenere l’arto a riposo per alcuni giorni spesso è sufficiente a raggiungere la guarigione.

La distorsione di secondo grado è un problema più serio: il trauma in questo caso provoca uno stiramento che si accompagna a una parziale lesione dei legamenti. Compaiono dolore abbastanza intenso, limitazione dei movimenti e gonfiore locale.

La distorsione di terzo grado al polso è quella di maggiore gravità. La persona avverte un dolore intenso, perché i tessuti sottoposti a trazione qualche volta strappano un frammento osseo. Compare gonfiore e si può notare un’ecchimosi per la rottura dei capillari.

Il dolore si localizza in diverse zone del polso e della mano, a seconda dei legamenti coinvolti. Se l’evento traumatico interessa lo scafo-lunato, si avverte dolore e aumento della sensibilità al tatto nella zona dorsale e interna del polso. Il sintomo causa difficoltà in fase di estensione del polso, per esempio nel trasporto di un peso. Se la distorsione ha invece coinvolto il complesso fibrocartilagineo triangolare, la sensazione dolorosa compare nella zona esterna del polso e aumenta se si cerca di ruotare l’articolazione.

 

La diagnosi della distorsione al polso

I sintomi della distorsione al polso, ossia il dolore, il gonfiore, la difficoltà nei movimenti incidono sul normale svolgimento delle attività quotidiane e dello sport, soprattutto se la lesione riguarda l’articolazione della mano dominante. Per questo, è bene non sottovalutarli e chiedere il parere del medico o dell’ortopedico, in modo da arrivare a una diagnosi ed escludere altre patologie articolari che si manifestano con sintomi molto simili.

Per esempio, l’infiammazione di uno dei tendini del polso (tendinite), è una frequente causa del dolore in questa zona. I medici sospettano la presenza di una tendinite quando il paziente non ricorda una caduta sulla mano in posizione flessa ma, durante l’anamnesi, riferisce di compiere nell’attività quotidiana movimenti ripetitivi. Altre patologie del polso che hanno sintomi in comune con la distorsione sono le fratture e l’artrosi. Ancora, il dolore al polso può derivare dalla sindrome del tunnel carpale, il restringimento del canale del carpo all’interno del quale scorrono nervi, legamenti e tendini che raggiungono le mani.

Per arrivare a una diagnosi corretta, durante la visita l’ortopedico valuta la presenza di gonfiore ed ematomi e si informa sulla localizzazione e l’intensità del dolore. Inoltre, chiede al paziente di compiere con la mano e il polso particolari movimenti di estensione, flessione e rotazione. Se lo ritiene utile, il medico può prescrivere alcuni esami radiologici: solitamente è sufficiente una radiografia, che esclude la presenza di una frattura o di calcificazioni, mentre l’ecografia individua un’eventuale lesione a carico dei tessuti molli. Se con questi due esami non si raggiunge una diagnosi, si suggerisce una risonanza magnetica, che analizza l’articolazione in modo accurato.

 

I trattamenti in caso di distorsione al polso

Se il medico stabilisce che si tratta di una distorsione, solitamente non occorre un intervento chirurgico o un trattamento invasivo. È però importante non trascurare il problema, perché con distorsioni anche lievi esiste il rischio di degenerazione in forme di artrite o di artrosi. La terapia delle distorsioni consiste prima di tutto nel tenere a riposo l’arto per un certo periodo, evitando sforzi eccessivi. Contro il dolore e il gonfiore il medico può consigliare impacchi di ghiaccio, da applicare per 15-20 minuti, e l’assunzione di antinfiammatori non steroidei (FANS), a base per esempio di diclofenac o piroxicam, rimedi che possono contrastare sia il dolore, sia il processo infiammatorio.

In caso di distorsioni lievi, non è però corretto lasciare il polso immobile per troppo tempo: per un buon recupero funzionale sarebbe opportuno effettuare esercizi di mobilizzazione, che possono essere suggeriti dall’ortopedico o dal fisioterapista. In caso di distorsione più serie, può essere invece necessario immobilizzare il polso attraverso l’impiego di un bendaggio a stecche oppure di un tutore semi-rigido. Il tutore, esercitando una leggera compressione, mantiene a riposo il polso e protegge le strutture per una completa guarigione. Alla chirurgia si ricorre quando fisioterapia e riposo non sono sufficienti, se gli esami evidenziano microfratture o importanti calcificazioni. Una adeguata riabilitazione per alcune settimane dopo l’intervento è importante per far riprendere al polso forza ed elasticità nei movimenti e per la prevenzione di altri infortuni di questo tipo.

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