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Colpo di frusta

Il colpo di frusta è un disturbo piuttosto noto. Ma, al di là dei sintomi e della sua causa scatenante più frequente (gli incidenti stradali), sappiamo quali sono i meccanismi che portano alla comparsa del dolore che lo caratterizza? E sappiamo cosa fare per recuperare al meglio la funzionalità dei muscoli e dei legamenti che hanno subito delle lesioni in seguito al colpo di frusta? Scopriamolo insieme.

Le cause del colpo di frusta

Il colpo di frusta è una patologia che coinvolge i tessuti del collo (muscoli e legamenti, più raramente anche le ossa). Dal punto di vista medico può essere definito una distorsione cervicale, dove per distorsione si intende un trauma ai legamenti associati a un’articolazione – cioè le fibre, resistenti ma allo stesso tempo flessibili, che collegano le ossa all’interno, appunto, di un’articolazione.

In generale, le distorsioni sono dovute a movimenti che costringono le articolazioni ad assumere posizioni non naturali. Anche le cause del colpo di frusta sono stiramenti eccessivi, spesso dovuti a movimenti poco naturali. Basti pensare a quanto può succedere durante un tamponamento in automobile: prima il corpo riceve un brusco colpo in avanti, poi si è spinti indietro verso il poggiatesta da un forte contraccolpo.

A volte un fenomeno simile si verifica anche in altre circostanze, in particolare mentre si praticano sport di contatto (più a rischio, da questo punto di vista, rispetto ad altri tipi di attività sportiva) o durante una caduta. Il risultato è sempre la comparsa di una serie di sintomi associati al collo.

Il danno è associato a un meccanismo di accelerazione e decelerazione che scarica energia sulla colonna vertebrale e, tipicamente, si genera in un processo a 3 fasi. Inizialmente la colonna vertebrale è sottoposta a una flessione sia nella sua parte superiore sia in quella inferiore, mentre in una seconda fase assume una forma a S; si tratta di un tentativo di estendersi ed eventualmente raddrizzarsi in modo da far riassumere al rachide cervicale (la porzione della colonna vertebrale che occupa la zona del collo) la sua conformazione originale. Infine, si verifica l’iperestensione dell’intera colonna.

I sintomi per riconoscere il colpo di frusta

Il colpo di frusta non si manifesta sempre subito dopo il trauma che lo ha causato: a volte trascorrono ore, giorni o addirittura settimane prima della comparsa dei sintomi, che possono essere inquadrati, all’interno di una sindrome dolorosa. Infatti, fra i fastidi più comunemente associati a questo problema sono inclusi dolore e rigidità a livello del collo.

I sintomi possono estendersi anche oltre l’area cervicale, andando a coinvolgere la testa, la spalla, la parte alta delle braccia e la porzione alta della schiena (ma non quella lombare). Ai dolori cervicali si possono quindi aggiungere fastidi fra le scapole, dolore e intorpidimento degli arti superiori, problemi alla mandibola, vertigini e mal di testa (localizzato nella parte posteriore del cranio) e disturbi della vista.

Non solo, il colpo di frusta può essere associato a sintomi tipici dello stress, problemi di memoria e di concentrazione e tutta una serie di manifestazioni come ansia, depressione e ipocondria.

Nella maggior parte dei casi, i danni interessano solo i tessuti molli del collo (muscoli e legamenti), ma a volte può essere presente anche una frattura delle vertebre.

 

La diagnosi del colpo di frusta

I sintomi del colpo di frusta non sono molto specifici e possono essere simili alle conseguenze causate da altri problemi di salute, con i quali è bene non confonderlo. In particolare, è necessario distinguere il colpo di frusta da:

  • fratture della colonna vertebrale
  • un’ernia del disco
  • traumi alla colonna vertebrale
  • sublussazioni della colonna a livello cervicale
  • strappi

Un aspetto molto importante da tenere in considerazione durante la diagnosi è l’associazione con un trauma. In assenza di quest’ultimo è bene sin da subito pensare che alla base dei sintomi riportati ci sia una causa diversa dal colpo di frusta (per esempio un’infezione).

Per una diagnosi corretta del colpo di frusta è necessaria una visita medica in cui venga effettuata una valutazione completa della colonna vertebrale mentre il paziente, cosciente e collaborativo, assume una posizione neutrale. Il medico palperà la colonna vertebrale e i muscoli paraspinali (noti anche come “erettori spinali”), cioè quei muscoli che si occupano di sostenere la schiena e che vengono utilizzati quando si muove il busto.

Nel caso in cui venisse riscontrata sensibilità o disallineamenti delle strutture ossee può essere necessario ricorrere ad approfondimenti diagnostici con tecniche di imaging (a seconda dei casi, una radiografia, una Tac o una risonanza magnetica) e il collare eventualmente indossato non verrà rimosso.

Infine, potrebbero essere necessari esami neurologici per escludere qualsiasi tipo di deficit.

A seconda dei sintomi riscontrati, è possibile classificare il colpo di frusta in uno di quattro possibili livelli di gravità:

  • il colpo di frusta di grado 1 è associato a dolore, rigidità o sensibilità al tatto a livello del collo, in assenza di altri segni
  • il colpo di frusta di grado 2 è caratterizzato dalla presenza di segni muscoloscheletrici, per esempio mobilità ridotta
  • nel colpo di frusta di grado 3 compaiono anche segni neurologici, per esempio deficit sensoriali e debolezza muscolare
  • nel colpo di frusta di grado 4 sono presenti fratture.

 

Come si tratta il colpo di frusta

Spesso il primo provvedimento preso dopo un colpo di frusta è l’immobilizzazione del collo utilizzando un collare cervicale rigido. Molti pazienti coinvolti in incidenti stradali, per esempio, arrivano al pronto soccorso indossandolo. Si tratta di un tentativo per cercare di evitare ulteriori danni.

In seguito, il trattamento di routine prevede l’uso di un collare cervicale morbido, ma non un riposo fatto di immobilità assoluta. Anzi, è importante riprendere a fare movimento e a svolgere le normali attività il prima possibile, impegnandosi in esercizi di mobilizzazione.

Il medico può consigliare inoltre l’uso di antidolorifici e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come il piroxicam o il diclofenac.

Sull’utilità dei miorilassanti, invece, gli specialisti non sempre concordano.

Per quanto riguarda le terapie non farmacologiche, tra i consigli dell’ortopedico possono rientrare un trattamento a base di ultrasuoni, che può essere utile in particolare per alleviare i dolori muscolari, e il biofeedback (una tecnica che misura le funzioni corporee restituendo informazioni utili a tenerle sotto controllo) che potrebbe aggiungere qualche beneficio a quello di altri trattamenti per un colpo della strega in fase acuta.

Infine, in alcuni casi risultano utili impacchi freddi con il ghiaccio, mentre in altri è più utile il trattamento con il calore. In genere, però, trattamenti isolati hanno un’utilità solo moderata. Per questo può essere utile tentare un approccio terapeutico combinato: i benefici potrebbero essere maggiori e il recupero potrebbe essere più rapido.

La prognosi varia in base a fattori individuali come la severità dei sintomi, la presenza di altri problemi di salute e l’età. Di conseguenza, il recupero può richiedere un periodo molto variabile – con tempi compresi tra pochi giorni e diverse settimane. I casi di pazienti che richiedono lunghi periodi di riabilitazione e di fisioterapia sono piuttosto frequenti e, purtroppo, non mancano situazioni più gravi in cui il colpo di frusta non va incontro a una guarigione completa e si trasforma in una disabilità permanente. La cervicalgia, il mal di testa e i capogiri possono infatti diventare cronici e la funzionalità dei muscoli e dei legamenti coinvolti può rimanere compromessa.

 

La prevenzione del colpo di frusta

Dato che gli incidenti stradali sono l’evento che più frequentemente causa il colpo di frusta, il modo migliore per prevenire questo invalidante problema di salute è adottare tutti gli accorgimenti necessari per una guida sicura. In particolare, si devono utilizzare le cinture di sicurezza. L’entrata in vigore dell’obbligo di utilizzo di questi dispositivi di sicurezza è infatti coincisa con una significativa riduzione dei casi di colpo di frusta.

Ma non solo. È infatti utile riflettere sul fatto che i traumi cervicali sono associati più a incidenti a bassa velocità che ad alta velocità. Si deve quindi mantenere la concentrazione alla guida anche quando si procede ad andature limitate, rispettare la distanza di sicurezza ed evitare l’uso inopportuno del telefono cellulare.

 

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